domenica 17 maggio 2015

AL MIO POSTO - RAINER MALKOWSKI

Una poesia che si inserisce in modo perfetto nella vita del nostro poeta, perché si ha un bel dire che il valore di una poesia si trova nella poesia stessa, ma se questa non è inserita nel contesto vivo di una vita, nella gamma delle emozioni vissute e offerte al lettore attraverso il filtro della sensibilità dell'autore, a che è servito averla scritta?
L'autore sa. L'autore ricorda ogni frase, ogni riflessione, le persone e i pensieri all'origine di ogni sua poesia e perdendola, potrebbe riscriverla dopo anni, essenzialmente identica, perchè i versi gli appartengono come può dire di poche altre cose. Lo hanno fatto i Campana, gli Ana e tutti quelli rinchiusi nelle carceri dei vari regimi totalitaristi.
In questo testo trovo una sintesi di quello che potrebbe essere la propria poetica, il senso di ribellione verso chi vorrebbe leggerlo diversamente, secondo i propri canoni: originalità, piuttosto che semplicità, vocaboli aulici contro quelli quotidiani. E quindi quel "vivere me stesso" nell'ultima quartina, Vorrebbe sottintendere che "vita" è "poesia".
Un'idea interessante e non nuova: più una conferma, l'ennesima, direi.





Rainer Malkowski nasce a Berlino - Tempelhof il 26 dicembre 1939. La sua infanzia è segnata dalla guerra, trascorsa tra allarmi aerei, case in fiamme, pernottamenti in rifugi e scantinati dove ascolta le conversazioni e le speranze degli adulti. Già a 16 anni si pensa poeta e mentre frequenta il Liceo di Askanische scrive versi durante le ore di fisica e chimica, mentre gli altri erano impegnati con gli esperimenti. Inizia a lavorare nel settore pubblicitario: "Volevo avere successo, di essere come tutti. Il mio bisogno era impellente". A poco meno di 30 anni è il comproprietario di una delle più grandi agenzie pubblicitarie d'europa, ma la sensazione di condurre una vita alienata, era più forte della prospettiva di riconoscimento sociale. Così nel 1972 lascia Berlino e la pubblicità per trasferisi a Brannenburg, un piccolo paese delle alpi al confine con l'Austria e si dedica esclusivamente alla poesia, pubblicando ogni tre o quattro anni complessivamente nove volumi di poesia.
La sua prima raccolta Was für ein Morgen (Che mattino) del 1975 incontra il favore di pubblico e critica e lui stesso viene definito "un poeta fondamentale per la letteratura tedesca del dopo Sessantotto". Nel 1997 gli si manifesta una grave patologia oculare: cancro e dopo sei anni ne  muore il 1 settembre 2003.






AL MIO POSTO

Lo so
che tutto è già stato descritto:
l’amore, l’odio, l’ira e il dolore.
Lo so.


Lo so
che ogni parola ha infiniti padroni:
morti e vivi, sinceri e falsi.
Lo so.


Ma so anche
che a nessun altro è dato di vivere me stesso.
Ecco perché a nessuno concedo
di parlare al mio posto.



Für mich

Es ist mir bekannt,
daß alles schon einmal beschrieben wurde:
die Liebe, der Haß, der Zorn und die Trauer.
Es ist mir bekannt.

Es ist mir bekannt,
daß jedes Wort unzählige Herren hat:
Tote und Lebende, Ehrliche und Lügner.
Es ist mir bekannt.

Aber ich weiß auch,
daß niemand mir abnimmt, mich zu erleben.
Also gestatte ich keinem,
für mich zu sprechen.


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